Spaventa la paura! ... e fa ciò che vuoi
Ci piace pensare che le scelte che facciamo siano fatte in piena libertà, ma ci vuole davvero poco per smontare questa illusione. Dal dentifricio che compriamo in farmacia, al mutuo che chiediamo in banca per iniziare una nuova attività, è tutto condizionato da diversi fattori. Il principale di questi fattori è la paura e se solo capissimo cosa veramente sia questa condizione, il nostro destino cambierebbe. Non vi prometto che la vostra vita cambierà in meglio, ma alla fine di questo articolo potreste avere acquisito una frazione di libertà in più che potrete gestire come più vi piacerà.
Cominciamo dicendo che, secondo uno studio dell’Università del Queensland (con a capo il Prof. Timothy Bredy), circa un quarto della popolazione occidentale soffre, o ha sofferto almeno una volta nella vita, di seri disturbi correlati alla paura che hanno modificato in negativo il corso della loro esistenza, quando non ne hanno addirittura debilitato la mente e/o il corpo. Da un anno a questa parte tuttavia, le persone colpite da questa sindrome sono molte di più. La Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia stima che, solo in Italia e solo negli ultimi 12 mesi, più di un milione di italiani sia stata colpita da questo fenomeno a causa delle note vicende.
E’ interessante notare che fino a poco tempo fa si pensava alla paura come a una condizione esclusivamente psicologica. Di conseguenza questa veniva trattata (nei casi gravi) con specifiche terapie rivolte alla mente. Studi recenti realizzati alla Columbia University e ad Harvard, invece, indicano che il vero responsabile della paura potrebbe essere un gene. Per provare il coinvolgimento genetico del GRP (così si chiama) sono stati condotti diversi esperimenti sui topi che hanno lasciato pochi dubbi. Difatti, se topi paurosi vengono fatti accoppiare tra loro per una dozzina di generazioni, si sviluppano linee di animali in cui tutti i membri sono fortemente ansiosi e paurosi. Di contro, se i topi della linea paurosa appena nati vengono poi affidati e allevati da una madre intrepida (insieme a topolini intrepidi), questi rimangono paurosi anche da adulti. La paura quindi non si apprende, ma si trasmette principalmente per via ereditaria.
Ma se la cosa fosse così semplice, non mi sarei nemmeno preso la briga di scrivervi, invece la faccenda adesso si complica. Alcuni scienziati cinesi hanno concluso che il corso della nostra vita e le decisioni prese nei grandi e piccoli bivi della nostra esistenza non sono esclusivamente influenzate dalla predisposizione genetica (che quindi ci condannerebbe inesorabilmente). Le nostre reazioni e le nostre paure sono determinate in modo apprezzabile anche dal numero, dalla forza e dalla tipologia di eventi nei quali ci siamo trovati. Detta in altre parole, il destino si prende la rivincita sulla predeterminazione (sempre ammesso che episodi come il Covid, gli attentati terroristici e le crisi economiche finanziarie siano frutto del destino…)
A complicare ulteriormente (e non poco) la situazione ci si mette anche l’epigenetica. Sissignori!
Un gruppo di ricercatori dell’Howard Hughes Medical Institute del Maryland ha pubblicato su Nature Neuosciences uno studio dove si evince che le paure delle quali soffriremo nel corso della nostra vita le passeremo alle future generazioni, attraverso un processo di variazione dell’espressione genetica ad opera di un evento traumatico capace, appunto, di alterare il DNA. Un fenomeno che era già noto da tempo negli animali, ma che fino ad ora era rimasto oscuro nelle sue dinamiche.
Ora però veniamo alle buone notizie. Prima di tutto è giusto sottolineare come la paura non sia solo e sempre negativa, ovviamente. Al contrario, gli antropologi ci insegnano che si tratta di un importante meccanismo di sopravvivenza (e difesa) che utilizza la nostra attenzione e la nostra capacità di lettura dei segnali dell’ambiente, per favorire e accelerare le reazioni adeguate al contesto. Il problema è semmai quando un eccesso di reazione inibisce le nostre azioni e frena i nostri progetti. E qui torniamo a quel quarto abbondante di popolazione occidentale che ne soffre in modo patologico, per non dire di tutti gli altri che in modo più subdolo ne sono (o ne vengono) condizionati. Quello che però il prof. Bredy sta cercando è l’equilibrio tra la paura, il coraggio di affrontarla e la scelta razionale di inibirla con approcci invasivi del DNA. Questo equilibrio è fondamentale per le nostre capacità cognitive, perché solo sperimentando con attività potenzialmente pericolose si acquisiscono nuove conoscenze, nuove sicurezze e nuove esperienze. Ecco allora che, nei casi ritenuti necessari, è possibile “estinguere la paura attraverso la creazione di nuovi ricordi non paurosi, con elementi ambientali simili che competono con la memoria della paura originale”. Se questa affermazione vi crea disagio, preparatevi perché sto per rincarare la dose. Devo infatti spiegarvi come è possibile realizzare questo intervento: “si inseriscono dei tag chimici sulle basi del DNA, che agiscono come un interruttore dimmer, aumentando o diminuendo l'espressione di un gene senza influenzare la sequenza del DNA sottostante”. Se ho capito bene, un apposito marcatore genetico riesce ad “anestetizzare” le reazioni del gene della paura, senza modificarne la sequenza. Da questo punto di vista, il nostro DNA rimarrebbe quindi inalterato ma si comporterebbe come se invece lo fosse.
In quel modo però, attraverso l’epigenetica, anche se il nostro DNA rimanesse inalterato, le esperienze virtuose verrebbero trasmesse comunque alle nuove generazioni. A quel punto il DNA sarebbe sì modificato. Una sorta di processo indiretto di mutazione genetica, mascherata da terapia etica per lo sviluppo e la crescita personale.
Se però siete della vecchia scuola e pensate che ci siano soluzioni meno radicali per fare pace con voi stessi e le vostre fobie, beh, sappiate che siete in buona compagnia. Il web è affollatissimo di psicologi, coach, motivatori, prano-chino-olistico-sciamano-chakra-zen-terapeuti pronti a fornirvi il segreto dell’audacia.
Se però, oltre che essere della vecchia scuola, siete anche scettici e diffidenti (magari giusto un po’), tranquilli perché ho quello che vi serve.
Sto per sottoporvi i dieci modi per combattere le vostre paure, consigliati dal National Healt Schotland (NHS per gli amici), una sobria e qualificata istituzione che ha lo scopo di fornire le migliori informazioni possibili su assistenza sanitaria, servizi e campagne mediche, alla gente di scozia.
Ecco dunque i Dieci Modi per Combattere le Tue Paure:
1. Prenditi del tempo
È impossibile pensare chiaramente quando si è inondati di paura o ansia. La prima cosa da fare è prendersi una pausa per calmarsi fisicamente. Distraiti dalla preoccupazione per 15 minuti camminando per l'isolato, preparandoti una tazza di tè (per noi italiani forse sarà più efficace uno Spritz, n.d.r.) o facendo un bagno.
2.Respirare
Se inizi ad avere un battito cardiaco più veloce o i palmi sudati, la cosa migliore è non combatterli. Resta dove sei e osserva semplicemente il panico senza cercare di distrarti. Posiziona il palmo della mano sullo stomaco e respira lentamente e profondamente. L'obiettivo è aiutare la mente ad abituarsi ad affrontare il panico, che allontana la paura della paura.
3. Affronta le tue paure
Evitare le paure le rende solo più spaventose. Qualunque sia la tua paura, se la affronti, dovrebbe iniziare a svanire. Ad esempio, se un giorno ti fai prendere dal panico entrando in un ascensore, è meglio tornare in un ascensore il giorno successivo.
4. Immagina il peggio
Prova a immaginare la cosa peggiore che può accadere, forse è andare nel panico e avere un infarto. Quindi prova a pensare di avere un attacco di cuore. Semplicemente non è possibile. Più la insegui, più la paura scapperà via.
5. Guarda le prove
Sfidare i pensieri paurosi a volte aiuta. Ad esempio, se hai paura di rimanere intrappolato in un ascensore e soffocare, chiediti se hai mai sentito che sia accaduto a qualcuno. Chiediti cosa diresti a un amico che soffre di una paura simile.
6. Non cercare di essere perfetto
La vita è piena di stress, eppure molti di noi pensano che la propria vita debba essere perfetta. I giorni brutti e le battute d'arresto accadranno sempre ed è importante ricordare che la vita è disordinata per sua natura.
7. Visualizza un luogo felice
Chiudi gli occhi e immaginati un luogo di sicuro, confortevole e tranquillo. Potresti essere rannicchiato nel tuo letto sotto la trapunta, o seduto sopra un tappeto caldo mentre accarezzi il tuo mastino napoletano, o un ricordo di fanciullo mentre camini, mano nella mano, con il tuo papà…. Lascia che i sentimenti positivi ti calmino finché non ti senti più rilassato.
8. Condividi le tue paure
Parlare con gli altri delle tue paure porta via gran parte della sua influenza su te stesso. Se non puoi parlare con un partner, un amico o un familiare, chiama un centro di ascolto, consulta il tuo medico di famiglia, o attacca bottone al bar.
9. Torna alle origini
Molte persone si rivolgono all'alcol o alle droghe per curare l'ansia, ma questo non farà che peggiorare le cose. Semplici routine quotidiane come una buona notte di sonno, un pasto sano e una passeggiata sono spesso le migliori cure per l'ansia.
10. Premiati
Infine, concediti un regalo. Quando hai fatto quella chiamata che hai temuto, ad esempio, rafforza il tuo successo concedendoti un massaggio, una passeggiata in campagna, un pasto fuori, un libro, qualunque piccolo regalo ti renda felice.
Ora, siccome la tua determinazione ti ha portato a leggere sino a questo punto, un’ultima riflessione è opportuna. Dopo che ti sarai chiesto (per non più di 10 secondi, mi raccomando) quanto poco liberamente hai vissuto sino ad ora tra le grinfie della paura. Dopo che avrai constatato che la paura ha scelto per te già troppe volte, rivolgi i tuoi sforzi al presente. Decidi di intimorire la paura, rimettila al suo posto, scegli di combattere per la tua libertà. Concediti il lusso di prendere decisioni senza le perniciose influenze di quei meccanismi ancestrali che per lo più nemmeno di appartengono e che in diverse occasioni persone con pochi scrupoli li hanno utilizzati a loro vantaggio, conoscendoli molto meglio di te.
Impara a riconoscere la paura e a metterla nella casella giusta. Sali in cattedra e impartisci lezioni di vita al tuo DNA, alla tua epigenetica, al tuo subconscio e io direi anche al tuo destino.
E’ un consiglio che arriva dalla scienza… non da me!